FIRMATO PROTOCOLLO ANTITRATTA

FIRMATO PROTOCOLLO ANTITRATTA TRA TRIBUNALE XVIII SEZIONE ED ENTI ANTITRATTA

Il 29 novembre 2019 il Tribunale di Roma – Sezione XVIII Civile, presieduta dalla dr.ssa Luciana Sangiovanni, e gli Enti antitratta accreditati sul territorio regionale, su iniziativa dell’Associazione Differenza Donna e della Cooperativa sociale Be Free, hanno firmato un protocollo sperimentale, unico in Italia, volto al potenziamento di procedure di referral per il riconoscimento delle vittime di tratta tra i richiedenti protezione internazionale trattenute/i presso il CPR di Ponte Galeria o che accedono al Tribunale civile a seguito di impugnazione delle decisioni di diniego della Commissione territoriale per la protezione internazionale di Roma.

Il protocollo è il prodotto dell’attività di confronto avviata nell’ambito del Tavolo interistituzionale del Tribunale di Roma per la prevenzione di ogni forma di violenza di genere, costituito dal Presidente dr. Francesco Monastero, e ha riconosciuto la centralità nella definizione di misure di protezione delle vittime di tratta e grave sfruttamento della metodologia di genere.

Ponendosi in attuazione del Piano nazionale antitratta, il protocollo stabilisce l’apertura di uno spazio protetto all’interno del Tribunale, riservato all’incontro tra le/i richiedenti asilo e gli enti antitratta, che garantiranno così pieno accesso alle misure di assistenza e protezione che la legge prevede per le vittime di tratta e grave sfruttamento lavorativo e per evitare il rischio di vittimizzazione secondaria, così come stabilito dalle direttive europee 2011/36/UE sui diritti delle vittime di tratta e 2012/29/UE sui diritti delle vittime di reato.

L’obiettivo della cooperazione sinergica tra enti antitratta e la sezione XVIII del Tribunale di Roma è quello di moltiplicare le opportunità di emersione delle storie di tratta e grave sfruttamento, compreso quello lavorativo, garantendo l’incontro con operatrici e operatori specializzati anche dopo l’audizione delle Commissioni territoriali.

Nonostante, infatti, la cooperazione tra enti antitratta e le Commissioni territoriali formalizzata a seguito delle linee guida dell’UNHCR sul referral, abbia consentito un incremento del riconoscimento delle vittime di tratta tra le/i richiedenti asilo, tuttavia le peculiari forme di assoggettamento e coercizione psicologica e fisica spesso inibiscono alle vittime la richiesta di aiuto alle autorità per un considerevole lasso di tempo dall’arrivo sul territorio.

Gli enti componenti del progetto regionale antitratta esprimono soddisfazione per questo importante risultato, primo tassello di una strategia di prevenzione della tratta e dello sfruttamento tutta da ridefinire alla luce della natura strutturale al nostro territorio di gravi forme di violazione dei diritti umani.

Be free cooperativa

Casa dei diritti sociali

Differenza Donna Onlus

Il Cammino

Il Fiore del deserto

Magliana 80

Ora D’Aria

Parsec